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EFFETTI DELL’ALLENAMENTO INTERVALLATO E CONTINUO IN SOGGETTI AFFETTI DA DIABETE DI TIPO 2

Nell’articolo scientifico di Hwang, Chueh-Lung et al. “Effect of all-extremity high- intensity interval training vs. moderate-intensity continuous training on aerobic fitness in middle-aged and older adults with type 2 diabetes: a randomized controlled trial.” viene esposto che un gruppo composto da 58 persone sedentarie, affette da diabete di tipo 2 con età compresa tra i 46 e i 78 anni, è stato suddiviso in 3 gruppi: un gruppo di allenamento intervallato ad alta intensità, un gruppo di allenamento continuo a moderata intensità e un gruppo di controllo senza esercizi fisici. La durata dello studio è stata di 8 settimane con 4 allenamenti alla settimana per tutti i gruppi previsti. Gli allenamenti si sono svolti su un ergometro e su un tapis-roulant, utilizzando lo stesso volume di allenamento per ogni gruppo preso in esame.

Uno dei maggiori problemi dei soggetti che svolgono attività fisica e soffrono di diabete è l’ipoglicemia: al fine di ridurre il rischio di ciò, la glicemia è stata misurata prima e dopo ogni sessione di allenamento. Se la glicemia era troppo bassa, veniva fornito un supplemento di carboidrati mentre, se troppo alta, veniva annullato l’allenamento. Per verificare la capacità aerobica (VO2max) la prova di riferimento è stata svolta sul tapis-roulant, unitamente ad una verifica del consumo di ossigeno per ogni soggetto. Il test sul tapis-roulant è stato usato perché il cammino è un’attività familiare a tutti, viene utilizzato in ambito clinico a fini diagnostici e definito quale predittore di morbilità e mortalità per cause cardiovascolari, oltre a consentire di tradurre i miglioramenti dell’allenamento alla capacità di camminare. Quest’ultima è altamente rilevante per l’indipendenza funzionale dei pazienti e la frequenza cardiaca massima e VO2max non sono differenti tra un test massimale, dove l’esercizio è un combinato di braccia e gambe su un ergometro, rispetto a un esercizio su tapis-roulant.

Nel totale dei 58 soggetti l’86% ha completato lo studio. La percentuale di grasso corporeo è aumentata di circa l’1% nel gruppo di controllo, nel gruppo di allenamento intervallato ad alta intensità non c’è un aumento del grasso corporeo, mentre nel gruppo di allenamento continuo a moderata intensità c’è stata una riduzione del grasso corporeo di circa l’1%. Il peso corporeo e la quantità assoluta di massa grassa o magra non sono cambiati in modo significativo in alcun gruppo.

Il VO2max è migliorato del 10% nel gruppo di allenamento intervallato ad alta intensità e dell’8% nel gruppo di allenamento continuo a moderata intensità e la tolleranza massima all’esercizio è aumentata rispettivamente di 1,48 e 1,18 min.

In conclusione, allenamento intervallato ad alta intensità e allenamento continuo a moderata intensità sono fattibili, ben tollerati, sicuri e determinano miglioramenti simili nella forma aerobica negli individui di mezza età/anziani con diabete di tipo 2. Questi risultati hanno importanti risvolti per l’utilizzo di esercizi nei soggetti diabetici, indicano infatti che l’esercizio continuo a moderata intensità è un’alternativa fattibile all’esercizio con carico e coloro che non sono in grado o non vogliono impegnarsi in allenamenti intervallato ad alta intensità possono ricevere benefici simili da allenamenti continui a moderata intensità.